Difetti visivi

In un occhio normale la messa a fuoco delle immagini avviene sulla retina, dove l’immagine viene captata e inviata al cervello attraverso il nervo ottico.

Nel caso in cui sia presente un difetto visivo, i raggi luminosi non raggiungono la messa a fuoco sulla retina, determinando una visione sfuocata dell’immagine.

I principali difetti visivi possono essere diagnosticati con una visita oculistica completa con test dell’acuità visiva.

 

MIOPIA

La miopia è il più frequente difetto visivo e interessa circa 1/3 della popolazione europea.

Le cause del difetto possono essere diverse: l’occhio solitamente presenta una forma più allungata oppure una curvatura maggiore della cornea.

Le immagini in questo caso sono a fuoco anteriormente alla retina e determinano la visione sfuocata degli oggetti. Maggiore è l’entità del difetto maggiore sarà la sfuocatura delle immagini.

Il principale sintomo risulta appunto la difficoltà nella visione per lontano. Spesso è necessario strizzare gli occhi per migliorare la visione, con conseguente affaticamento visivo e mal di testa.

 

IPERMETROPIA

Nell’ipermetropia l’occhio risulta solitamente più corto oppure presenta una curvatura minore della cornea.

Questo comporta che i raggi luminosi raggiungono la messa a fuoco posteriormente alla retina determinando la visione sfuocata delle immagini sia per vicino che per lontano. In età giovanile, per difetti di piccola entità, la visione per lontano può risultare comunque nitida ma è necessario uno sforzo di messa a fuoco da parte dell’occhio che nel tempo può portare ad affaticamento visivo, occhi rossi, lacrimazione, pesantezza, cefalea.

Nei bambini un certo grado di ipermetropia è fisiologica e con la crescita dell’occhio tende generalmente a ridursi e scomparire. Gradi più elevati di ipermetropia possono invece determinare problemi di strabismo, con conseguente sviluppo anomalo della vista in uno dei due occhi, in seguito al non utilizzo dell’occhio deviato (ambliopia).

 

ASTIGMATISMO

In caso di astigmatismo i raggi di luce che attraversano l’occhio si vengono a focalizzare in punti differenti nella parte posteriore dell’occhio, anziché in uno soltanto. Ciò determina una visione di immagini distorte e sfuocate a tutte le distanze, sia per vicino che per lontano.

Generalmente il disturbo è presente sin dai primi anni di vita e se di lieve entità spesso il paziente non se ne accorge. Ma può determinare eccessivo sforzo durante l’applicazione visiva con conseguente affaticamento, stanchezza, pesantezza delle palpebre e mal di testa.

 

CORREGGERE I DIFETTI VISIVI

Esistono diversi modi di correggere i difetti visivi. È importante discutere con il medico oculista le proprie esigenze e necessità in modo da trovare la soluzione migliore per ottenere la maggior acuità visiva.

I presidi correttivi agiscono reindirizzando i raggi luminosi permettendo la loro messa a fuoco corretta a livello retinico, risolvendo quindi la sfuocatura delle immagini e lo sforzo visivo, ottenendo in tal modo la migliore acuità visiva possibile.

 

Gli OCCHIALI rappresentano la correzione più classica e facilmente applicabile. Nel caso di bambini la correzione con occhiali spesso è la più corretta ed efficace.

 

Le LENTI A CONTATTO risultano oggigiorno uno strumento sempre più valido e sicuro. Diverse tecnologie di costruzione e materiali permettono un comfort sempre maggiore e una correzione dei difetti visivi sempre più precisa, risolvendo i problemi di comodità estetica e pratica degli occhiali.

 

CHIRURGIA REFRATTIVA

Tutti i difetti visivi possono essere anche corretti definitivamente attraverso la chirurgia refrattiva.

Questa tecnica permette di rimodellare la cornea (la lente trasparente esterna dell’occhio) attraverso particolari laser, in modo da correggere la messa a fuoco delle immagini sulla retina e risolvere i problemi di sfuocatura.

 

Attualmente, le principali tecniche di chirurgia refrattiva sono:

  • PRK (FotoCheratectomia Refrattiva): prevede l’asportazione dello strato corneale superficiale attraverso una spatola smussa e la successiva applicazione di un laser ad eccimeri per rimodellare gli strati corneali profondi. Successivamente verrà applicata una lente a contatto per permettere la ricrescita delle cellule dell’epitelio, che verrà rimossa circa 7 giorni dopo l’intervento chirurgico. L’intervento è eseguito in anestesia topica mediante gocce oculari di anestetico superficiale e non comporta dolore; la procedura ha una durata di circa 5 minuti per occhio.

Recentemente laser di ultima generazione permettono il trattamento anche senza la precedente asportazione dello strato epiteliale, che viene rimosso direttamente dal laser, senza precedenti manovre chirurgiche manuali di asportazione.

  • LASIK (Laser Intrastromal Keratomileusi): consiste nella formazione di una lamella superficiale attraverso uno specifico laser a femtosecondi. La lamella viene poi rovesciata per permettere di effettuare il trattamento con laser ad eccimeri a livello degli strati più profondi e, terminato il trattamento, riposizionata in sede. Ciò permette un più rapido e veloce recupero visivo, con praticamente nessun dolore post-operatorio.

Anche in questo caso l’intervento avviene in anestesia topica mediante gocce oculari, dura qualche minuto e non necessita di bendaggio o applicazione di lenti a contatto post-operatorie. Il paziente può da subito tornare a vedere in maniera nitida e precisa.

  • SMILE: questa recentissima tecnica consente l’asportazione di una piccola sezione di strato intermedio della cornea attraverso un laser a femtosecondi. Ciò permette di correggere il difetto refrattivo rimodellando gli strati più profondi, con una altissima precisione della correzione e mancanza di dolore post-operatorio. Anche in questo caso sarà necessaria la sola anestesia topica con gocce oculari per sottoporsi all’intervento e il paziente potrà da subito tornare ad una visione ottimale e precisa.

 

Prima di sottoporsi a un trattamento di chirurgia refrattiva è necessario effettuare una serie di misurazioni ed esami per permettere di calcolare precisamente il difetto visivo da correggere, la conformazione della superficie corneale su cui si effettuerà il trattamento e le sue proprietà ottiche.

Attraverso l’utilizzo di strumenti di ultima generazione come pachimetri corneali, aberrometri ottici, tomografi e topografi corneali, è possibile in maniera sicura, non invasiva e non dolorosa, valutare lo stato di salute della cornea, escludere eventuali patologie a carico di questa e, soprattutto, verificare la possibilità di eseguire in sicurezza e precisione i trattamenti chirurgici refrattivi, scegliendo la miglior tecnica chirurgica per ogni paziente e regolandola in base alle caratteristiche anatomiche di ogni occhio.

 

I primi giorni successivi al trattamento chirurgico laser è possibile avvertire i seguenti effetti collaterali: dolore, lacrimazione, senso di corpo estraneo, fotofobia.

Questi sintomi sono notevolmente ridotti grazie alla terapia con colliri che il medico oculista vi prescriverà già dai primi giorni del periodo post-operatorio.

 

 

LENTI FACHICHE

In alcuni casi il difetto visivo può essere troppo elevato e non può essere possibile correggerlo attraverso la chirurgia con laser ad eccimeri a livello corneale.

In questi casi un’ulteriore possibilità terapeutica consiste nell’inserire all’interno della camera anteriore dell’occhio (dietro la cornea, davanti all’iride) delle particolari lenti intraoculari in grado di correggere il difetto visivo.

Per inserire la lente è necessaria una piccola incisione di circa 2 mm a livello della cornea periferica, senza alcuna necessità di apporre punti di sutura. Con questa tecnica possono essere corretti difetti visivi anche fino a 20 diottrie in maniera molto precisa.

L’intervento può essere eseguito in anestesia topica con gocce oculari e ha una durata di circa 10 minuti per occhio. Il recupero visivo è immediato, il dolore post-operatorio è praticamente nullo ed è solo necessaria una corretta terapia con colliri nell’immediato post-operatorio.

 

PRESBIOPIA

La presbiopia consiste in una progressiva difficoltà nella messa a fuoco per vicino.

È dovuto alla progressiva perdita di elasticità e tonicità del cristallino, la lente naturale all’interno dell’occhio, e dei muscoli che consentono l’accomodazione.

È un fenomeno fisiologico che si presenta in tutte le persone intorno ai 45 anni di età. Può presentarsi più precocemente nei soggetti ipermetropi e più tardi nei miopi.

I principali sintomi che sperimentano i pazienti che stanno diventando presbiti sono la progressiva perdita della capacità di messa a fuoco nella visione per vicino con conseguente necessità di allontanare il giornale o i libri durante la lettura e affaticamento visivo durante l’applicazione visiva per vicino come appunto la lettura o l’uso di computer, smartphone o tablet.

Per un corretto inquadramento diagnostico e trattamento della presbiopia è necessaria una visita oculistica completa con esame dell’acuità visiva sia per lontano che per vicino e l’esecuzione di esami strumentali come l’autorefrattometria per misurare il corretto difetto refrattivo e la gradazione ottica ideale per il paziente.

 

Le possibili alternative per risolvere gli effetti visivi della presbiopia sono numerose. È opportuno discutere con il proprio medico oculista la possibilità più idonea alle proprie esigenze.

Gli OCCHIALI rappresentano a tutt’oggi il principale ausilio terapeutico per la correzione della presbiopia.

Nei soggetti emmetropi con una ottima acuità visiva per lontano possono essere utilizzate lenti monofocali durante l’applicazione per vicino in modo da permettere la corretta messa a fuoco delle immagini.

Alcuni pazienti potrebbero necessitare di una diversa prescrizione di lenti per la visione per lontano o per vicino. In questi casi sono oggi disponibili lenti bifocali e sono sempre più in uso anche lenti multifocali progressive, in grado di migliorare notevolmente il comfort visivo dei pazienti presbiti.

 

Recentemente sono disponibili anche LENTI A CONTATTO multifocali che consentono la visione nitida sia per vicino che per lontano, risolvendo i problemi estetici e di ingombro degli occhiali per i pazienti.

 

Sono possibili anche alcune soluzioni chirurgiche per la presbiopia. Le principali consistono nella chirurgia refrattiva con laser ad eccimeri e nell’impianto di lenti multifocali dopo intervento di cataratta.